giovedì, dicembre 21, 2006
NON HO ANCORA PARLATO DI...
SHORTBUS
Il regista ha creato questo gioiellino, sessualmente esplicito, che ha il merito di non sfiorare mai la volgarità. Questo progetto è interessante per molti aspetti, primo fra tutti il regista ha sviluppato la sceneggiatura organizzando dei workshop intensivi con gli attori. Il film è il risultato di un work in progress, durato due anni, che ha creato una vera alchimia tra regista-autore, attori e troupe... con molta fatica e basso budget; per i curiosi John Cameron Mitchell
lunedì, dicembre 18, 2006
lunedì, dicembre 11, 2006
venerdì, dicembre 08, 2006
RIFLESSIONI AD ALTA VOCE
Parole, parole, montagne di parole che gli editori fanno fatica a vendere. E quanti libri si somigliano, idee ripetute all'infinito, strategie di marketing ripetute all'infinito, cavalcare l'onda vincente finchè è possibile.
Chiacchiero con gente del settore conosciuta nell'ultimo anno, percepisco menti sveglie attirate dal precipizio della disillusione.
E' difficile, è tutto molto difficile, ci siamo scelti un mestiere difficile ma dentro di me cresce una sensazione, l'idea che manchi qualcosa, che il mondo editoriale abbia bisogno di rigenerarsi, di re-inventarsi.
Penso ai giovani autori che aspettano anni prima di riuscire a pubblicare e che poi si trovano a dover promuovere un lavoro già vecchio, magari mentre si è impegnati a scrivere un nuovo libro. Energie disperse che potrebbero confluire in altro modo. Penso al concetto di working in progress e un'idea si fa spazio nella mente... cos'è che mi affascina più di tutti?
Il processo creativo o la creazione in sè?
Continuo la mia riflessione in silenzio...
zzz zoe
martedì, novembre 28, 2006
COFFEE OR TEA?
Ore 11 di un'assolata domenica mattina di novembre. Un tavolo, ospite fisso di rumorose riunioni condominiali, è pronto ad accogliere manicaretti mattutini e volti rilassati di inquilini di un medesimo palazzo che hanno deciso di fottersene della moderna incomuncabilità condominiale e cominciare a condividere un po' di esperienze insieme. Ognuno porta qualcosa, alla fine si trova di tutto. La sensazione è quella di stare in vacanza e prendersi i propri tempi per socializzare con i vicini di camera, di tenda, di ombrellone o di qualsiasi cosa vi viene in mente. Le chiacchiere si liberano naturalmente nell'aria, si prova a coinvolgere passanti, molti restii a partecipare, molti scortesi ma alcuni gentili e pronti a sedersi e rilassarsi anche loro. E' domenica mattina, di quelle assonnate dove rimarresti al letto a sonnecchiare ed invece decidi di mettere la testa fuori dal cuscino per scoprire un po' di vita intorno al tuo pianerottolo. Alle 15,30, un po' scazzati per la lamentela della pazza di turno, dividiamo i pani e le marmellate per ritornare nelle nostre tane, un sorriso ci fa compagnia. Alcune persone non reggono la felicità altrui, ma noi continuamo a fottercene. Prossimo appuntamento aperitivo del pianerottolo per fine novembre e cena pre natalizia per Dicembre. Aggiungo che il nostro condominio non detiene il copyright quindi copiateci pure, ne andremo orgogliosi.
martedì, novembre 14, 2006
IL PORNO CHEF
A quanto pare gli attori seguono una dieta particolare per aumentare la potenza fisica.
Pensandoci non c'è niente di straordinario, ma la notizia mi riempe di curiosità.
Ne ho parlato con qualche amico... le battute si spercano.
Prima fra tutte "ma che cazzo cucinano?"
zzz zoe
domenica, ottobre 29, 2006
VISIONI EROTICHE
Sono io la talpa, ora che tu hai bevuto il veleno posso dirtelo.
Prima non avrei potuto.
In cucina mentre la mia bocca ti chiedeva di iniziare una vita insieme e le mie mani scioglievano qualche goccia di veleno nel tuo caffè non avrei potuto.
Ho girato quel caffè, l'ho girato molto bene per essere certa di non cedere alla passione che provavo.
Ti ho amato, sì, in quei brevi attimi in cui mi concedevo di amare, ma non ti ho mai amato quanto me stessa e quanto quelle catene che mi legano alla mia vita di spia. Di talpa.
C'erano molte vite possibili da indossare e tra le tante ho scelto questa, anche oggi sceglierei questa, l'unica che mi ha permesso di non cedere mai ai mie desideri romantici, piccoli, banali, lontani da quel personaggio che avrei voluto recitare per la vita.
Vesto i panni di una donna spregiudicata, pericolosa, glaciale, ammaliatrice di uomini e di parole. Minacciosa, mortale, perversa nel godere quel fluido di piacere di vendetta, di morte, di coraggio, di spietatezza nel giocare con le vite degli altri, con la mia ed ora con la tua che sta volgendo al termine dopo aver bevuto il mio caffè, preparato con amore, con tanto amore proprio mentre la mia bocca pronunciava quei desideri inconfessati e la mia mano agiva come era deciso che agissi.
Ora ti guardo e sei ancora steso, contorto dagli ultimi spasmi vitali prima dell'assenza di tutto, di niente.
Per un attimo sento che vorrei essere al tuo posto, finire la mia recita qui, ora, con te, ma è solo un attimo.
Penso questo e sento un piccolo fastidio allo stomaco, che strana sensazione.
Il fastidio si fa più intenso, diventa dolore acuto mentre vedo te, in piedi, libero dalla tua finta contorsione, che mi guardi col tuo occhio astuto, spietato, lontano, di chi ha capito il mio gioco e ha fatto il suo.
Ti amo di più ora che riconosco in te me stessa, ora che ho trovato quella pedina che mancava, quel piccolo tassello che non ha reso vana la mia vita.
Tu mi porgi un pagina bianca, adesso che sono io quella stesa vicina alla fine, mi porgi solo una pagina bianca, ma senza privarti del piacere di regalarmi un sorriso sarcastico, vincente.
Da killer a killer.
Allora prendo la penna e scrivo qualcosa, forse sei tu a guidarmi, eppure sento di essere io a voler scrivere qualcosa, due parole, solo due piccole parole che escono dal cuore, da un cuore rallentato dei suoi battiti, da un cuore che non ha più bisogno di lottare.
La penna scorre lentamente tracciando linee imprecise che vanno a comporre una sintesi, la mia.
“No Love”.
© 2007 Cristiana Rumori
Racconto Liberamente tratto da “Confessioni di una mente pericolosa” di George Clooney
martedì, ottobre 24, 2006
PICCOLI SCRITTORI PARLANO
Durante le quattro puntate ho semplicemente letto, letto alcuni brani tratti dai miei racconti ed è stata una bella emozione.
Ho vinto la timidezza di fronte alle telecamere per dedicarmi alla lettura di quelle parole a me care.
Molta adrenalina dopo, tante emozioni, è stato bello vedere le facce delle persone colpite dalle mie parole. Mi sono sentita una scrittrice ed è stata una sensazione meravigliosa.
Non che gli altri giorni non mi ci senta...
Spot: il programma andrà in onda il 13-14-15-16 Novembre alle ore 24,30 su Leonardo.
mercoledì, ottobre 11, 2006
MASTURBAZIONI AL MASCHILE E AL FEMMINILE
Desiderare l'altro a tal punto da non sopportarlo più.
Gli uomini dicono sempre le stesse cose, fanno sempre le stesse cose, ragionano con il cazzo, non con la mente.
Parlo e non mi riconosco più.
Luoghi comuni escono dalla mia bocca, sentenze , nient’altro che sentenze.
Ho chiuso gli occhi, le orecchie, non mi interessa più vedere come ti muovi, sentire quella voce profonda, avvolgente, respingente.
Tu respingi me, io respingo te, non ci capiamo, non ci ascoltiamo, non ci vediamo più.
Io vedo la donna, tu vedi l'uomo, le tue ragioni, le mie ragioni, parliamo solo al singolare,
io sono
io faccio
io desidero.
Tu non sei come pensavo, tu non sei come desideravo, posso solo scoparti per un breve attimo, per una notte, due notti, tre notti, ma non sei tu.
Tu vuoi il mio corpo, io voglio il tuo corpo, ma ti prego dimentica la mente, e poi non sai che fartene della mia, tanto non ci capiamo, ho già provato con altri a capire e non è successo niente, non succede mai niente, perché non succede mai niente?
Sono disillusa, tu sei un illuso, tu dici di essere disilluso, ma sei un illuso che ragiona con il cazzo.
Sono piena di odio, così piena di odio che mi sento dentro a un vortice di parole non dette,
di luoghi comuni sempre detti, di silenzi pieni di solitudine.
Ma l'amore non era godimento?
Oh uomo, spingi più forte, prendimi, di più, per sempre.
Oh donna, accoglimi, accoglimi ancora una volta, fammi sentire che sono il tuo uomo.
Scopo con te ma ascolto me, vedo immagini, parti del tuo corpo, parti del mio, penso a quel tipo che ho visto l'altra sera, sì, muoviti ancora, ecco un po' più in là, va bene, potresti fare di meglio ma va bene, sei eccitato?
Ti faccio eccitare?
Questa sottoveste mi sta benissimo, sono così sexy che non puoi resistermi lo so, oh lo so, sì lo so, oh sì oh sì sì sììììììììì.
Maschile
Femminile
Singolare
Plurale.
Mondi paralleli che hanno deciso di non incontrarsi, è difficile, troppo difficile, dovrei mettere in gioco i miei sentimenti, rischiare, espormi.
Osservare.
Non so più osservare.
Cosa vede un uomo veramente?
Cosa guarda veramente?
Cosa ascolta?
Ed io cosa ascolto?
Non so più, una volta sapevo.
Ma poi dico basta e mi spoglio nuda.
Mi spoglio nuda per mettermi i tuoi vestiti da uomo, i tuoi panni da uomo, i tuoi pensieri da uomo.
Ora osservo le donne, osservo me, osservo te, osservo il cazzo che non è la mia mente.
Il mio nuovo sesso penetra e non accoglie, ma ho delle braccia che vogliono stringere, trattenere, proteggere.
E questo impulso a penetrare, a possedere, ad affondare.
Sono uomo, mi muovo da uomo ed ascolto gli uomini, di nuovo.
Che strano, c'è un mondo di emozioni anche qui, e guarda che piccoli particolari mi scopro ad osservare.
Quella donna ha appena pianto, posso capirlo da quel suo girare gli occhi intorno come ad osservare tutto e niente. Le porgo un fazzoletto, non le dico nulla, le porgo solo un fazzoletto, lei mi sorride continuando a roteare gli occhi, ma lo accetta.
Vado più in là e mi scopro ad osservare una gonnellina che il vento fa svolazzare, posso scorgere le sue gambe, belle quelle gambe, ma poi mi colpisce il modo in cui cerca qualcosa nella borsetta tirando fuori un oggetto dietro l'altro e cerca, cerca, che cosa?
Non mi sono rasato stamattina, non ne avevo voglia. Non ho sempre voglia di radermi e poi mi piace trascurami, mi sento libero, libero di dimenticarmi, libero di essere.
Ho fatto la doccia?
Sì, due giorni fa credo, e ho messo la stessa maglietta stamattina, la mia preferita, quella che ho preso a quel concerto, che concerto quella sera.
Che sbronza!
Piegato in due fuori al portone a cercare di togliere le chiavi dal tombino con il gancio del mio bracciale e ridere nel momento in cui ho visto cadere il bracciale, lì, proprio accanto alle mie chiavi.
Rido.
L'uomo saluta la donna.
La donna saluta l'uomo.
Travestita da uomo parlo di donne.
Travestita da uomo ascolto gli uomini.
Fuori da me ho cominciato ad osservare l'altro.
© 2007 Cristiana Rumori
mercoledì, ottobre 04, 2006
LA RIVOLUZIONE CULTURALE
www.lulu.com
Lulu è un portale che ti permette di pubblicare i tuoi libri, libri che gli utenti possono scaricare in versione file o comprare in versione cartacea. Lulu fa da intermediario, prendendo una commissione del 20% sui diritti d'autore e lasciando ben l'80% all'autore. Considerando che la media % per un esordiente si aggira intorno al 5% e per un autore affermato attorno al 20% questa è una vera rivoluzione.
Una possibilità che permette all'autore di gestire direttamente il suo rapporto con il pubblico.
I più cinici potrebbero affermare che non essendoci supervisione di un editore qualsiasi merda può essere pubblicata, ma da cinica aggiungo che la merda viene pubblicata ugualmente.
Sfido chiunque a negare che mai nella sua vita, fidandosi di quello che articoli di giornale o presentazioni di copertine dicono, abbia preso una stratosferica sola. Quanti libri del c---o ci è capitato di acquistare!
Downlodare un'opera costa $2.50, comprarla cartacea dagli $ 8 ai $ 10 con copertina morbida, un prezzo comunque concorrenziale.
L'autore può decidere la copertina, il formato, l'impaginazione, controlla insomma tutto il processo creativo fino alla pubblicazione. Attraverso LULU puoi presentare la tua opera in Amazon, mirare ad un mercato mondiale, partecipare al LULU Book Prize.
E tutto ciò non è rivoluzionario solo per la classe degli esordienti.
Pensate se un autore famoso decidesse di pubblicare il suo libro utilizzando LULU...
La fruizione della cultura, lo scambio culturale, l'abbattimento dei confini territoriali, la sconfitta delle logiche di marketing che gestiscono la disposizione dei libri nei book store.
Un altro passo verso un'alternativa possibile.
L'individuo che controlla il proprio processo creativo.
Andate a curiosare nel sito.
La versione italiana è stata lanciata da poco, quindi ancora non sono disponibili testi italiani, ma credo che non tarderanno ad arrivare.
ZZZ Zoe
domenica, ottobre 01, 2006
ETCCCIU'
ettcccciù
un film di woody allen mi fa compagnia
l'ho visto molte volte
non sembra mai abbastanza
recitato da dio
scritto da dio
woody allen è dio
rido
c'è chi dice che bisogna pur credere in qualcosa!
volevo scrivere una storia su un uomo che ha appena affittato un porno
esce dalla videoteca, accende la sua moto e raggiunge casa sua.
cosa pensa durante il tragitto?
pensa alle scene che vedrà?
pensa a cosa mangiare prima, durante o dopo?
arriva a casa, si siede sulla sua poltrona, ha un tavolino vicino a sè.
cosa c'è sopra il tavolino?
cosa gli serve durante la visione?
Forse c'è un telefono, chiamerà qualcuno?
durante?
dopo?
il film sta per cominciare, ma lui è vestito?
piccoli gesti prima, durante e dopo.
ma quali gesti?
niente è scontato nella mente delle persone
voglio catturare le sfumature
condendole d'ironia.
venerdì, settembre 29, 2006
sabato, settembre 16, 2006
PIGRIZIA
Che bei scherzi che fa la mente.
E pensare che dentro di me sento di aver bisogno di scrivere storie nuove, di sviluppare nuovi personaggi, di allontanarmi dai vecchi, letti e riletti, ma che ora mi tocca comunque revisionare per la pubblicazione. Ammetto di avere un po' di nausea, è più di un anno che cerco di pubblicare ed ora che la cosa sta diventando reale mi passa la voglia. Mi fa sorridere l'idea di promuovere qualcosa che io considero passato, andato, proprio adesso che devo promuoverlo sono la prima che tenta di sminuire quel lavoro. In realtà sono innamorata dell'atto creativo in sè, mi piace scrivere, immaginare, creare con le parole, mi piace anche vendere le mie parole, pensare a strategie per farlo, intessere matasse fatte di contatti, fiducia, idee. Ma ora che comiciano ad arrivare le risposte affermative mi vien voglia di lavorare a qualcosa di nuovo, di completamente nuovo. Caso vuole che apro file vergini e che dopo un po' li cancello. Mi escono solo parole inutili, stanchi riempitivi senza alcuna atmosfera.
Cambierà, so che cambierà, la magia torna sempre.
Forse questa giornata di pioggia non è proprio l'atmosfera ideale per rivivere l'atto creativo.
Ma in autunno piove spesso...
martedì, settembre 12, 2006
martedì, agosto 29, 2006
VOLVER
Fermarsi di nuovo per trovare nuove occasioni per partire.
Ci sono cose da fare, progetti da sviluppare, il libro da concretizzare...
eppure adoro posare gli occhi su luoghi che non conosco, su volti che non conosco, su vite possibili.
Vite possibili nella realtà come nella scrittura, giochi di improvvisazioni, mescolando nuove carte, percorrendo nuove geografie.
Qui e lì.
Immagini che cambiano, frammenti di vita fermati da un click digitale.
Passato Presente e Futuro.
Ora qui ma non per sempre, il per sempre non fa per me, specie quando si tratta di luoghi...
zzzz zoe
lunedì, agosto 07, 2006
GLI AMICI
Le giornate riprendono un altro sapore, la rabbia fa spazio alla gioia e la delusione alla serenità.
Gli amici portano nuovi amici, sconosciuti presentati e sconosciuti che incontri per la via. Saluti curiosi dai fiestrini della stazione e saluti dalla finestra di casa immortalati da un click digitale. Condivisione di storie ed emozioni, condivisione di rabbia e incertezze.
Condivisioni.
Oggi sono bucolica, adoro questa serenità.
martedì, agosto 01, 2006
GLI STRONZI
Lo Stronzo si è dichirato portavoce di un altro Stronzo, un'amichevole persona con cui ho collaborato negli ultimi mesi che, non essendo in grado di prendere in mano la situazione, ha chiamato come sua voce, così si è definito il primo Stronzo, il suo amico di infanzia.
Insomma Stronzo 1 e Stronzo 2 si sono amichevolmente uniti per farmi incazzare fino all'ennesima potenza. Ma anche nell'incazzature peggiori c'è un risvolto positivo: nel lavoro come nella vita privata è meglio capire subito con chi si ha a che fare e capirlo ora per me è stata proprio una grande fortuna. Non dovrò lavorare più con Stronzo 2 (con Stronzo 1 ho evitato da subito che succedesse) ... dentro di me io sapevo che non era la persona giusta ma a volte ce ne freghiamo degli istinti.
Mi sono liberata anche sul blog... sto ancora meglio.
A questo punto vi chiederete chi sono Stronzo 1 e Stronzo 2... sono semplicemente due grandiosi Stronzi pieni di sè, arroganti, pretenziosi, il primo poi è un fastidiosissimo saccente pieno di inutili nozioni, visto che non sono servite a portarlo ad osservare gli altri fuori da sè, mentre il secondo è uno che forse non farebbe male a leggere qualche libro in più, così non avrebbe bisogno delle nozioni dell'altro Stronzo per sentirsi intelligente.
Tanto per la cronaca l'intento di quei due Stronzi era quello di fregarmi il mio progetto.
Oggi è una bella giornata.
giovedì, luglio 27, 2006
MENTRE IL TEVERE SCORRE
Razze, luoghi, passioni creative al suono del tevere e sotto l'abbraccio di questa splendida città...
mercoledì, luglio 12, 2006
BITE THE LIFE
reagire
reagire
e reagire ancora.
afferri qualcosa che poi ti sfugge
tu ci credi
gli altri un po' meno
ti trovi a coccolare te stessa ancora una volta
è difficile ti dici
è molto difficile
non perdere la pazienza
questa è la tua strada
ne hai provate altre ma sai che questa è la tua strada
giorni in cui ci credi meno
e giorni in cui torni a crederci
sorprendersi di nuovo
avere le spalle così grosse da non avvertire il colpo
ho le spalle grosse
spalle fatte di passioni da cui non puoi prescindere
muscoli torniti di curiosità
di magia ritrovata
di lettere
guardo quegli occhi e sembra tutto più facile
scopare l'amore e farsi scopare da esso
la libertà è un piatto che va assaporato lentamente
condito di coraggio
del mio coraggio di mordere la vita e farla mia
giovedì, luglio 06, 2006
IMMAGINI
Era già mattina. Aveva fatto un brutto sogno quella notte. Una casa sconosciuta, delle persone nuove, un album di fotografie e la sua presenza che in realtà era assenza. Lui era distante, seduto nel divano più in là, in compagnia di quei nuovi amici, di quegli attori e delle loro improvvisazioni; sembrava a proprio agio, rilassato, sorridente, ma di un sorriso che non comprendeva lei. Un uomo le offrì il suo abbraccio, lei lo guardò dubbiosa, incerta se accettare, poi si appoggiò a quella spalla sconosciuta e la trovò comoda, comoda come non avrebbe immaginato, e si accasciò, perdendosi senza più pensieri. Ma d’un tratto la stessa mano di quel caldo abbraccio le mostrò un album di fotografie. Erano foto degli sconosciuti intorno a lei, volti sorridenti, divertiti, attori di copioni, amori recitati in corpi nudi, finché non vide la foto di lui, nudo, riverso nel corpo di lei, un’altra, con la bocca protesa nel suo sesso, umido nell’umido. Di colpo si irrigidì, staccandosi da quell’abbraccio sconosciuto. E’ solo finzione le dissero.
Straziata dal dolore si buttò con tutta la sua forza contro il suo uomo, lo colpì con rabbia, urlando la sua disperazione per averlo perduto e lui impassibile la guardò infastidito, forte della sua indipendenza da lei, forte di quei nuovi amici e degli interessi riscoperti.
No, no, no, nooooo.
L’urlo la svegliò di colpo. Vide una stanza intorno a lei, le pareti della sua camera. Si girò nel letto e notò lui che dormiva, con il viso all’insù e il respiro sereno.
Allora sei qui pensò? Non c’è nessuna foto, nessun sesso che hai baciato, sei semplicemente qui.
Lo guardò dormire, mentre sentiva scorrere via quel malessere. Avrebbe voluto quel corpo subito, sentire il suo sesso dentro di lei muoversi con vigore o infilarselo lentamente facendolo prima scorrere tra le sue labbra, ma non voleva interrompere quel sonno sereno, quel calore vicino, quell’assenza di album di fotografie. Decise di guardarlo e basta, magari poggiandogli una mano sul culo, accarezzandolo dolcemente, mentre l’altra mano cominciava a farsi spazio tra le labbra umide del suo sesso. Si toccò da sola, immaginando che fosse lui a farlo. Si toccò per lungo tempo, paziente come nessun uomo potrebbe essere, e intanto la mente scorreva tra le pellicole di immagini seducenti. Erano in un prato, vicino ai binari del treno, e lui si faceva spazio tra le pieghe della sua gonna, insinuandosi lentamente come una piccola formica che ti solletica le gambe. La mano fu presto accompagnata dal suo membro turgido e vigoroso, i capezzoli divennero sempre più duri, imploravano le labbra, i denti, tutta la sua bocca. Pensava: “Guardatemi voi che passate col treno, poggiate i vostri volti al finestrino, per un solo secondo, giusto il tempo di attraversare quel prato, e godete del mio godimento, amplificato dal suo sesso che si muove e si muove e si muove ancora e dai vostri sguardi che spiano, che si deliziano e che immaginano”. I capezzoli si fecero sempre più turgidi per il freddo venticello e per quella lingua che li lambiva. Vide quel meraviglioso maschio muoversi su di lei e quei piccoli volti sconosciuti scorrere, scorrere e scorrere. Godette di quel ritmo e di quell’improvviso spettacolo, lei e lui, attori e amanti di una scena da film. Si accasciò sul letto appagata, la mano ancora appoggiata sul suo culo e la testa finalmente libera da brutti pensieri.
© 2007 Cristiana Rumori
martedì, luglio 04, 2006
TUTTO E SUBITO
Vedere o immaginare?
Sussurrare o gridare?
Evocare, mostrare quel tanto che serve a far liberare la propria immaginazione, uscire dalla dimensione voyeur per godere della propria fantasia. Una spallina della sottoveste scende e fa intravedere un seno, una distrazione spontaneamente studiata che mi inchioda alla sedia e mi porta ad immaginare e desiderare di essere l’oggetto di tanta casualità. Basta così, non datemi di più, non spingetemi a recitare il ruolo del guardone, datemi giusto il là per fremere di quella immaginazione erotica che mi spinge a sedurre anch’io una volta uscito dal cinema.
E sì, è tempo di uscire ma desidero un altro film, o forse credo di poterlo girare io stesso. Penso all’amica dell’altra sera, ci incontriamo e noto quel suo spogliarsi al buio e velocemente, quel vedere e toccare tutto e subito, quel desiderio di affogare le proprie insicurezze in tanta velocità. Finito. Già finito, pronti per ricominciare, giusto il tempo di andare in bagno, nascondendosi dietro un asciugamano per non osservarsi nature e ricominciare tutto, subito e veloce.
Parlare poco, conoscersi meno, sospendere tutto, ansimare già.
Non sono capace di sussurrare, posso solo gridare, urlare questa impossibilità di gustarmi le emozioni. Allora apro il giornale e mentre lei ancora dorme nel mio letto, cerco un film, un nuovo film, un film che mi faccia immaginare di nuovo, che mi insegni ad assaporare, a provocare inebrianti cadute di spalline, a dare piccoli baci sul seno scoperto, a liberare la mia immaginazione erotica, a provare emozioni. Ma questa volta la spallina cade, insieme alla sottoveste, anche loro divorano emozioni in breve tempo, anche loro consumano la nudità altrui, anche loro come me. Esco dal cinema e mi sento perso, ho bisogno di un film che mi insegni ad amare.
sabato, luglio 01, 2006
VISIONI EROTICHE
Racconti Liberamente Tratti da Film ( articolo apparso sul free press Taxi drivers - numero estivo)
Bussano alla porta, non bussa mai nessuno alla mia porta. Schivo e solitario mi limito a guardare gli altri e lei, alla finestra, come ogni giorno dopo il lavoro. Osservo la sua vita e la sua grazia, i suoi sensuali movimenti per la casa, i vestiti che si alternano, i colori che la illuminano, il corpo privo di stoffa. Immagino il suo odore, lo immagino a tal punto da sentirne il profumo, compro quel profumo e lo faccio gocciolare su un fazzoletto di odorante stoffa bianca, poggiandolo sul mio naso, ogni volta che la desidero vicino a me.
Ora è lei a bussare, lo so, sono giorni che cerca un mio incontro, ma io non apro, non ancora. Bussa di nuovo, il suo tocco è dolce. Bussa sul mio petto, sul mio cuore che batte impaurito da una fantasia che si avvicina e che chiede di essere realizzata, ma io resisto, inebriato e intimorito da tanta considerazione, di me, di un uomo che non esiste per nessuno, che esiste solo come sospettato di un delitto. All’ennesimo tocco, mi avvicino alla porta; sono di schiena, avverto il ruvido legno che si disintegra ad ogni tocco della mano, ora la sua mano bussa sulla mia schiena, dolce come una carezza, ma io resisto, fermo, immobile trattengo il respiro.
Ecco, ha smesso, sento i suoi passi che si allontanano, la porta ridiventa porta, la casa ridiventa casa, la finestra non ha mai smesso di esserlo. Torno lì, dove la fantasia mi rende libero, dove la vita non può deludermi, il suo profumo mi avvolge di nuovo mentre la vedo rientrare, ha una fascia sui capelli e un vestito rosso. La guardo e so che il vetro mi protegge, ma all’improvviso sento crescere dentro di me l’impulso a romperlo, so che sarei pronto a morire per lei, so che potrei ricominciare a vivere per lei...
© 2007 Cristiana Rumori
racconto liberamente tratto dal film L’insolito caso di Mr.Hire di Patrice Le conte, Francia 1989.
TRASLOCO
Viaggiare con la mente, con il corpo e con il mio blog mi fa bene.
Un nuovo inizio, una nuova grafica, finalmente... e nuovi sviluppi per il mio libro e per tutte le storie che verranno.
Un po' di aria fresca...
ordunque che si aprino le danze.