lunedì, gennaio 03, 2011

Caro Vincent

Van Gogh sei una carezza per chi vive, per chi risplende della magia dell'atto creativo.

In una giornata dove la difficoltà di un mestiere che rende materialmente infelici e creativamente gioiosi penetra le ossa, è dolce passeggiare tra i tuoi quadri.

Ho sofferto per le cornici, spesso in grado di incupire e spegnere la tua opera, solo alcune erano all'altezza di tanta bellezza. Ho gioito per te, per quei dolorosi e intensi 37 anni, per quel tocco così personale, per quel modo di urlare "non posso e non voglio fare altro!"

Non è la prima volta che ti ammiro. Ti ho ammirato tante volte, in altri luoghi, e in ognuna ho sentito vibrare forte in petto la magia di chi ha qualcosa da esprimere, qualcosa che va oltre il pubblico, oltre il consenso, oltre l'adulazione e che è semplicemente vita, modo in cui lo sguardo, il tuo proprio, unico e diverso sguardo si posa sul mondo.

Bello soffermarsi sulle tue lettere, notando quella grafia così precisa, ordinata, elegante che mostra quanto tu sia lontano dall'essere pazzo.

Grazie Vincent.
Grazie per non aver ceduto al dolore delle difficoltà materiali.
Grazie per il coraggio che tramandi negli anni, nei secoli, a chi non vuole scappare da se stesso.
E grazie a tuo fratello per aver creduto in te.