domenica, gennaio 23, 2011

La libertà di non piacere

Derido il desiderio costante di piacere ovunque, a chiunque e a qualunque costo. Così diffuso intorno a me il bisogno di soddisfare esigenze altrui, nella vita sociale, in quella lavorativa. Nella vita.

In vita.

Piacere, non piacere. Sedurre, essere sedotti. Inchinare il capo di fronte al potere, porre una mano complice a chi può essere utile ai propri scopi.

L'eleganza, la grazia, il garbo di un essere intelligente stanno nel concedersi il diritto, il piacere e soprattutto la libertà di scegliere. Piacere e non piacere sono solo una conseguenza di ciò che siamo nel profondo. Ed è dolce piacere, così come non piacere.

Scegliere è un lusso che ho sempre voluto concedermi.

C'è chi mi chiama snob, agli occhi degli altri posso esserlo, forse lo sarò in questo post, ma il mio immenso amore per il pensiero libero, per la libertà di scegliere, per l'attrazione che sento per la costruzione di una mia personale, profonda e sentita opinione fa sì che io sia vista e riconosciuta come un po' altezzosa.

L'altezza del piacere e del non piacere.

Liberatoria tenerezza di chi non ha proprio la presunzione di voler piacere a tutti perchè non c'è cosa più bella dello scegliere secondo i propri gusti e il proprio sentire. Allora non potrei non concedere agli altri la libertà di non scegliermi come amica, socia, compagna, scrittrice, artista, letterata, non letterata, amante, collaboratrice e non collaboratrice o qualunque cosa io possa e non possa essere agli occhi degli altri.

Scegliamoci tutti. Perchè è sano e salutare avere una propria, sincera e pura opinione.

E allora riprendiamoci il diritto di giudicare... elegantemente, profondamente e spontaneamente coloro che sono introrno a noi. Cosapevoli che così come possiamo avere un'opinione, allo stesso modo può accadere che possiamo cambiarla se non ci appartiene più.

Coltiviamo l'intelligenza, insieme all'eleganza e al garbo. Ci vuole classe anche nel dissentire, specie in un mondo che sta diventando sempre più amichevolmente e intensamente cafone...

Leggo su Wikipedia: Snob è un termine che viene utilizzato per identificare una categoria di persone che imitano i modi ed il modo di vivere di classi sociali superiori, atteggiandosi in maniera raffinata e altezzosa. Per estensione il termine è utilizzato per identificare una classe di persone, anche di rango elevato, che ostentano altezzosità o disprezzo verso le classi o i gruppi di persone che considerano inferiori o plebee. Nella storia gli snob venivano identificati come coloro che, pur non avendo titolo nobiliare, stavano a stretto contatto con l'aristocrazia del tempo.


Ebbene scegliere e avere una propria opinione non hanno nulla a che vedere con l'essere Snob.

L'unica classe che considero non degna di considerazione è quella a cui appartengono i servi di potere, i leccaculo, i pecoroni, gli urlatori a tempo pieno, coloro incapaci di ascoltare e che sono in grado di vedere solo, ovunque e comunque se stessi. Gli ignoranti d'animo, gli arrampicatori sociali, gli amanti delle citazioni come forma di cultura, e chi ha smesso di imparare.

Per loro sarò sempre snob.