"Non riuscirò mai a descrivere gli stati di abbagliamento, di trance, le estasi che produce in me fare l'amore. Più che comunione, più di quasiasi gioia nello scrivere, più che l'infinito, più di tutto questo c'è nell'unità raggiunta con la passione. E' il solo momento in cui sono in riposo, è la sommità, la grazia, il miracolo. [...]"
Il solo momento in cui sono a riposo.
"Tutto il mistero del piacere nel corpo di una donna sta nell'intensità della pulsazione che precede l'orgasmo. A volte è lenta, uno due, tre palpiti che poi lanciano attraverso il corpo un liquido di fuoco e di ghiaccio. Se il palpito è debole, in sordina, il piacere è come un'onda più gentile. Il seme dell'estasi esplode con maggiore o minore energia, quando è più ricco tocca ogni porzione del corpo, vibrando attraverso ogni nervo, ogni cellula. Se il palpito è intenso, il suo ritmo e il battito sono più lenti, e il piacere più direvole. Frecce di carne cariche di elettricità, una seconda onda di piacere cade sulla prima, e poi una terza, che tocca terminazione nervosa, attraversa il corpo come una corrente elettrica. Un arcobaleno di colori sferza le palpebre. Una schiuma di musica cola nelle orecchie. E' il gong dell'orgasmo. A volte una donna sente il proprio corpo come uno strumento appena sfiorato, altre volte raggiunge un acme tale che pare sia impossibile andare oltre.
Tanti orgasmi.
Alcuni provocati dalla tenerezza, alcuni dal desiderio, alcuni da una parola o da un'immagine vista durante il giorno. A volte il giorno stesso chiede un orgasmo, giorni di sensazioni accumulate e di sentimenti inesplosi. Ci sono giorni che non si concludono con un orgasmo, quando il corpo è addormentato o sogna altri sogni. Ci sono giorni in cui l'orgasmo non è piacere ma dolore, gelosia, terrore, angoscia. E ci sono giorni in cui l'orgasmo si verifica nella creazione, un orgasmo bianco. La rivoluzione è un altro orgasmo. La santità un altro ancora."
Anais Nin: Ottobre 1937. Diario II
parole che fanno bene a noi donne
parole che fanno bene agli uomini
c'è un mondo dentro di noi, donne_uomini, non meccanicismi.
Nè semplificazioni.