mercoledì, giugno 27, 2007

Attenzione Disattenzione

La mente corre verso un unica parola VIAGGIO.
Organizzo vie di fuga cercando di mantenere un minimo di attenzione sul lavoro. Penso: "Potrei continuare a scrivere il romanzo iniziato mesi fa!", intanto porto avanti altri lavori, e rimando, rimando, rimando, rimando ancora.

C..zi da risolvere mi accompagnano in queste giornate di decisioni da prendere e da non prendere. Rimando.

Penso al week end scorso, in zona molto residenziale, vipsssssssssss, offerto da quel di BLOGO.IT. Ho conosciuto Pinkladies, BlogLadies and BlogMen. Dormito in appartamento de luxe con arredamento hi-tech e receptionists che se la tiravano molto ma molto.

Bagni in piscina, gavettoni, esaltazioni alcoliche, danze, chiacchiere, sfottimenti vari e pulmino di ritorno con spirito da gita liceale. I treni hanno diviso amicizie Romano-Milanesi in barba alle campanilistiche rivalità. E poi scooter verso casa, casa, microchiacchiere, silenzi.

VIAGGIO!


lunedì, giugno 18, 2007

PEOPLE-PRIDE

venerdì, giugno 15, 2007

Piacere sono Donna. Piacere sono Uomo.

Suonano.

Lo guardo entrare vestito, giusto qualche attimo prima di rimuovere quella superflua stoffa coprente. Inutili abiti desiderati, ricercati, rivendicativi di gusto e carattere, cadono a terra.

Come sei? Come siamo?

Ci osserviamo.

La musica scandisce il ritmo di una danza sinuosa, arcaica, animale.

Ci annusiamo alimentando il piacere di questa dolce e naturale vista.

Io tocco te, tu tocchi me, dolcemente, scoprendo tratti di noi, volta per volta, posando gli occhi per poi ritrarli, timidi, carichi di malizia, sicuri.


Piacere sono Donna. Piacere sono Uomo.


Due corpi, due menti, brividi lungo la schiena.

I piedi nudi sul pavimento freddo, ostile, allettante, mentre cadiamo a terra e rotoliamo su di noi, sul marmo che mmmmhhhhhhhhhhh alterna la nostra temperatura.

Ho freddo, ho caldo, freddo, caldo, freddo, caldo, caldo e torpore e musica e suoni e dialoghi senza parole e sapori, odori, pelle solo pelle ora.


E labbra, lingua, denti, bocca, saliva che scorre creando piccoli ponti, gocce.

Guardami.

Guardo.

Giochi.

Gioco.

Sospensioni.

Sorrisi.

Piccole parole sussurrate.

Ti ho cercato.

Mi hai cercato.

Immagini nella notte.

Desiderio.

E' tutto così bello, morbido, soffice, forte, debole, libero.

Mi fai bene.

Mi fai male.

Sei sensuale.

Fluttuo.


Poi Cerchi il mio sguardo, afferri il mio viso. Un attimo, un breve ed inteso attimo prima di affondare e guardare per poi perderti, perdermi e fluttuare, fluttuare, su e giù, su e giù, con la musica che ci segue su e giù, mi tieni la testa, ti tengo la testa, stringiamo, fermando i pensieri, comprimendoli, trattenendoli ancora e di più per poi liberarli e urlare e volare volare volare.

Dove sono?

Dove sei?

Sei quì?

Sono quì.

E' morte

E' vita

E' Libertà.


© 2007 Cristiana Rumori

sottofondo musicale consigliato Sunflower di Mucca Macca

sostenibile leggerezza dell'essere

ci sono giorni in cui l'ozio prende il sopravvento
giorni in cui ti piace rimandare a domani
perderti in mille distrazioni
guardare dentro
guardare fuori
fare progetti
disfarli
perdersi in chiacchiere on line, reali, per la via, al telefono
e assaporare quel dolce gusto di dare buca ai tuoi impegni
di prendere tutto poco sul serio
di giocare a non sentirsi in colpa
di dire sì ma poi cambiare idea
di dire no e poi cambiare idea
di leggere e poi fermarsi
di guardare film in sequenza
di immergersi in tanti mondi
di crearne di nuovi
di vestirsi per uscire e poi dimenticarsi
e fluttuare leggera da una conversazione all'altra
come una pagina di un libro che si strappa e si muove rotolando nel vento

giovedì, giugno 14, 2007

WOP WOP

plano tra pensieri liberi
wop wop
ballo sulle miei giornate salutando qualche preoccupazione
wop wop
sogno lidi lontani e nuovi espressioni di me
wop wop
I'm the melting-pot of every culture in the Earth
wop wop

grazie Raiz
balliamo nel suo spazio - Raiz

martedì, giugno 12, 2007

buio in sala

accarezzami ancora
mentre il bisbiglio del cinema suona la sua musica
e la tua mano attende che le luci si spengano per osare

i posti in sala si riempono lentamente
il tempo sembra non scorrere mai nell'attesa che tutto taccia e che il film cominci

ma il film attende
il tempo attende
noi attendiamo

assaporo il desiderio di quel bacio che non ci siamo mai dati
immagino
sogno
aspetto che questa gente s'illumini di buio in sala e scompaia

ma il film attende
il tempo attende
e noi siamo sospesi in questo limbo di desiderio che cresce
sale
scorre
si amplifica

un limbo pieno di trepidazione che mi fa sentire viva
felice in quell'attesa che è magia
che è chiedersi come saranno quelle labbra
quale gusto morbidezza e ancora sapore

giro lo sguardo per ridere di me
di noi
di quell'entusiasmo che mi spinge a giocare
a sperimentare le molteplici facce di una vita
e sentirla mia, ancora una volta

ecco, è buio
increduli ci guardiamo sorridendo
ma è giusto un attimo
prima di lambire il piacere e mangiarci le labbra con forza
a lungo
dolcemente
lentamente
con gli occhi che si guardano
che ridono
che non attendono
che godono del piacere di osare
di smettere per ricominciare



domenica, giugno 10, 2007

Adrenalina da Innovazione

Muoversi tra le persone assorbendo racconti, immagini, curiosità, innovazione, coraggio, politichese, palloncini che si potrebbero gonfiare ma che poi rimangono nascosti ai più per timore che non capiscano.

Interventi interessanti, illuminanti, abbaglianti, robotizzanti, ripetenti, egocentrici e multicentrici.

Il succo qual è?
Palle da tirare nel centro di teste politiche rappresentative di se stesse chiamate in causa in quanto potenti e "firmanti" di progetti tutti da finanziare.


Ciò che è reale e ciò che è virtuale, il virtuale nel reale, la realtà virtuale e la provincia italiana degli "immanicamenti" sempre così reale.

E poi interviste impossibili nella immaginazione fiorentina del cinquecento, second life in third life, le imprese come esempio di ristagno innovativo, magliette creative, penne arancioni, architettura moderna contenitiva e settimo piano.

Tutto mentre i miei piedi gioivano accarezzando erba finta, i miei occhi s'illuminavano per le chiacchierate creative e i mie pensieri vagavano verso lidi liberi dove la parola ha un suono meraviglioso e le menti diversamente creative condividono spazi di pensiero.

C'è qualcuno che ha capito cosa sto dicendo?

Breve sintesi emotiva di una giornata trascorsa al Festival dell'Innovazione di Roma, all'Ara Pacis.

lunedì, giugno 04, 2007

Aprire una finestra...



Aprire una finestra sul verde fa ben iniziare la giornata... per un intero week-end mi sono concessa la tranquillità di un eremo alle porte di Viterbo. Io che religiosa non sono ho dormito per due giorni in quelle che erano le stanze di uomini di Chiesa. Circondata da crocifissi e quadretti dedicati alla Madonna mi sono immersa in un week-end intensivo di Yoga Kundalini associato ad esercitazioni del Metodo Stanislavskij Strasberg.

Esperienza emozionante e coinvolgente; molto lavoro fisico, molto lavoro mentale. Si è creata un'empatia emotiva con tutte le persone del corso, tutte abbiamo avuto il piacere di conoscerci così come siamo, spogliati di ogni sovrastruttura.

Ho avuto un'incredibile fascinazione per gli esercizi di Metodo, esercizi che permettono alle persone coinvolte di raggiungere un stato emotivo puro ed emozionante. Come scrittrice ho la consapevolezza del mio essere attrice della parola nel momento in cui mi calo nel personaggio di un libro, sento il bisogno di approfondire ancora di più questa mia parte e assaporare ancora una volta quella gioia emotiva che gli esercizi di Metodo mi hanno regalato. Gioia per il piacere di osservarsi e gioia per il piacere di osservare le persone presenti e godere di quel potenziale umano contenuto in ognuno di noi.

Lo yoga kundalini, che pratico già da circa un anno, ha amplificato lo stato di grazia di quelle ore. L'immagine che ho impressa nella mente e che mi sento di condividere è stato il mio camminare a piedi nudi per l'immenso parco che circonda l'eremo e sentirmi parte di quella natura. Abbracciare stretto un albero è stato il mio modo di farne ancora più parte.

Equilibrante semplicità...



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