giovedì, gennaio 31, 2008
Into the wild
Voglio parlare di questo meraviglioso film nato dalla bravura e sensibilità di Sean Penn, qui regista e sceneggiatore. La storia è tratta dalla vera vita di Christopher McCandless.
Voglio cominciare con delle parole di H.D. Thoreau tratte dal suo libro Walden, un testo indispensabile alle menti libere.
Thoreau scrive: Non vorrei che nessuno adottasse il mio modo di vivere, per nessun motivo; ché, prima che lo avesse imparato a sufficienza, io potevo bene essermene trovato un altro per me, e anche perché desidero che al mondo ci siano tante persone diverse quanto più possibile; ma vorrei che ciascuno fosse così accorto da trovare e seguire la propria strada, non quella di suo padre, sua madre, o un suo vicino."
la mia preferita:
"Volevo vivere profondamente, e succhiare il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita..."
Into the wild è un film che lascia una dolce scia di umanità, di libertà e di sensibilità. Uscire dal cinema e riscoprirsi vivi, profondi, attenti all'essenziale. Il viaggio, la vita vuole essere il viaggio che abbiamo scelto di fare e se ci concediamo questo lusso potremmo godere della sua magnificenza.
Grazie Sean Penn per tanta poesia.
Un bell'articolo del New York Times per i curiosi e il sito del film.
martedì, gennaio 29, 2008
Ci sono sguardi...
Ci sono sguardi che hai voglia di scoprire
voci che hai bisogno di ascoltare e
corpi che senti di desiderare.
Sembra tutto molto semplice detto così, ma poi c'è la mente che ti consiglia e che ti dice: "Attenzione!"
Ed allora succede che ogni tanto le si risponda: ”Silenzio! Fai Silenzio! Lasciami vivere.”
voci che hai bisogno di ascoltare e
corpi che senti di desiderare.
Sembra tutto molto semplice detto così, ma poi c'è la mente che ti consiglia e che ti dice: "Attenzione!"
Ed allora succede che ogni tanto le si risponda: ”Silenzio! Fai Silenzio! Lasciami vivere.”
mercoledì, gennaio 23, 2008
lunedì, gennaio 21, 2008
La rete che fa ricordare...
Un piccolo giro su You Tube risveglia ricordi milanesi. Un trio di amiche che girava la città alla scoperta di rock bands.
Ondeggiare i corpi ridendo di quella complicità femminile dove la malizia ti porta a chiudere gli occhi ed immaginare spazi di piacere.
Ballare, ridere, socializzare.
Le Charlie's Angels del sud Italia; un'abruzzese, una pugliese e una laziale, studentesse di metropoli e di gioia.
Belle le mie amiche, belli i nostri ricordi.
E' bastata una canzone a renderli così intensi.
domenica, gennaio 20, 2008
martedì, gennaio 15, 2008
The Beatles...
... mi allietano la vita.
Ascoltarli da un sapore diverso alla giornata.
Confesso:
L'energia erotica è un energia che spesso non riesco a contenere, forse devo semplicemente farla fluire e smetterla di preoccuparmi dei suoi effetti. Da essa emergono parole che diventano romanzo, corteggiamenti immaginati, corteggiamenti reali... corteggiare la vita.
Forse è proprio ciò che faccio.
CORTEGGIO LA VITA!
O è la vita che corteggia me?
Ascoltarli da un sapore diverso alla giornata.
Confesso:
L'energia erotica è un energia che spesso non riesco a contenere, forse devo semplicemente farla fluire e smetterla di preoccuparmi dei suoi effetti. Da essa emergono parole che diventano romanzo, corteggiamenti immaginati, corteggiamenti reali... corteggiare la vita.
Forse è proprio ciò che faccio.
CORTEGGIO LA VITA!
O è la vita che corteggia me?
sabato, gennaio 12, 2008
Amanti dei Beatles
Ho visto un film splendido ieri sera, un film che per una fan dei Beatles e dei bravi registi è imperdibile.
Lo consiglio vivamente. Across the Universe di Jiulie Taymor, ancora in sala.
Meravigliosa regia, bravi attori, musiche incredibili, camei strepitosi, Joe Cocker vestito da barbone che canta un brano e Bono Vox, splendido in I'm the walrus.
Che meraviglia.
Che uso streitoso della camera, dei colori, della musica.
Lo consiglio vivamente. Across the Universe di Jiulie Taymor, ancora in sala.
Meravigliosa regia, bravi attori, musiche incredibili, camei strepitosi, Joe Cocker vestito da barbone che canta un brano e Bono Vox, splendido in I'm the walrus.
Che meraviglia.
Che uso streitoso della camera, dei colori, della musica.
venerdì, gennaio 11, 2008
Perdite
Ho perso una persona splendida giorni fa, un simpatico personaggio che mi ha accompagnato per tutta la vita, un uomo solare, dalla battuta pronta, dalla sensibilità attenta alle passioni altrui.
90 anni sono tanti, se si muore a 90 anni sembra un ottimo traguardo, eppure certe persone vorresti che ti seguissero sempre, che non si dovesse rinunciare al piacere di vedere quel sorriso e sentire quella mano calda che ti accarezza la faccia.
Guido, un nome buffo, una volta lo tradussi ad una mia amica tedesca in inglese, I Drive le dissi. Quanto rise dopo, non riusciva a fermarsi. Aveva appena conosciuto un ragazzo che le piaceva e non poteva credere alle sue orecchie quando le dissi che si chiamava I Drive.
Il 90enne Guido è stato uno Zio_Nonno splendido per me. Ieri ho preparato un piatto di Tagliatelle al ragù in suo onore, il suo piatto preferito, uno di quei piacere della vita che lui amava gustare. Entrambi amanti dei piaceri della vita, entrambi festeggiavamo il compleanno nella stessa settimana, il 15 ottobre lui il 21 io, entrambi convinti che la vita vada assaporata come un succulento piatto di tagliatelle al ragù. Io preferisco gli gnocchi, adoro gli gnocchi, a giorni mangerò anche quelli, in suo e mio onore perché la morte va ricordata con la vita, con i colori della vita, con i sapori della vita.
Ciao uomo, ciao furbetto con i baffetti da sparviero e le orecchie enormi, tu che amavi le donne, tu che amavi i sapori, tu che di ogni persona percepivi il tratto particolare, ciò che le distingueva dalle altre.
Ciao persona adorabile. Ora non più corpo ma solo sentimento.
90 anni sono tanti, se si muore a 90 anni sembra un ottimo traguardo, eppure certe persone vorresti che ti seguissero sempre, che non si dovesse rinunciare al piacere di vedere quel sorriso e sentire quella mano calda che ti accarezza la faccia.
Guido, un nome buffo, una volta lo tradussi ad una mia amica tedesca in inglese, I Drive le dissi. Quanto rise dopo, non riusciva a fermarsi. Aveva appena conosciuto un ragazzo che le piaceva e non poteva credere alle sue orecchie quando le dissi che si chiamava I Drive.
Il 90enne Guido è stato uno Zio_Nonno splendido per me. Ieri ho preparato un piatto di Tagliatelle al ragù in suo onore, il suo piatto preferito, uno di quei piacere della vita che lui amava gustare. Entrambi amanti dei piaceri della vita, entrambi festeggiavamo il compleanno nella stessa settimana, il 15 ottobre lui il 21 io, entrambi convinti che la vita vada assaporata come un succulento piatto di tagliatelle al ragù. Io preferisco gli gnocchi, adoro gli gnocchi, a giorni mangerò anche quelli, in suo e mio onore perché la morte va ricordata con la vita, con i colori della vita, con i sapori della vita.
Ciao uomo, ciao furbetto con i baffetti da sparviero e le orecchie enormi, tu che amavi le donne, tu che amavi i sapori, tu che di ogni persona percepivi il tratto particolare, ciò che le distingueva dalle altre.
Ciao persona adorabile. Ora non più corpo ma solo sentimento.
domenica, gennaio 06, 2008
Ma il sorriso torna sempre...
...grazie agli stimoli che mi piace cogliere per la via, conoscenze ed amici da tutto il mondo che rendono i linguaggi intercambiabili e le esperienze condivisibili.
Oggi ho letto un passo molto bello da un autore svedese da poco scoperto e che consiglio di leggere.
"Da tempo ormai avevo smesso di credere che la vita avesse un senso. Era solo questione di resistere. Nel matrimonio, nel lavoro, nel monotono scorrere di giorni senza gioia. E poi un giorno... la vita s'insinuò dentro di me, le cose mi rivolsero d'improvviso un lato che non avevo mai visto, aprii gli occhi, osai incontrare il mondo" (da La vita vera di Goran Tunstrom, Edizioni Iperborea)
Auguro questo passaggio a molte persone...
Oggi ho letto un passo molto bello da un autore svedese da poco scoperto e che consiglio di leggere.
"Da tempo ormai avevo smesso di credere che la vita avesse un senso. Era solo questione di resistere. Nel matrimonio, nel lavoro, nel monotono scorrere di giorni senza gioia. E poi un giorno... la vita s'insinuò dentro di me, le cose mi rivolsero d'improvviso un lato che non avevo mai visto, aprii gli occhi, osai incontrare il mondo" (da La vita vera di Goran Tunstrom, Edizioni Iperborea)
Auguro questo passaggio a molte persone...
mercoledì, gennaio 02, 2008
L'adolescenza...
Prima di tutto Buon Anno... che la gioia ci piova addosso per rigenerarci.
La solarità, il buon umore, il cercare di coltivare i propri interessi, crederci, sono spesso stati d'animo catalogati nella sfera dell'adolescenza. Continuo a chiedermi perché, ebbene sì, continuo a chiedermi perché il mio modo di essere a volte susciti fastidio in alcune persone, un fastidio condito di ostilità che mi porta ad ascoltare alla mia tenera età di 36 anni questa frase:
"Tu vuoi fare l'adolescente, ma ricordati che sarà l'adolescenza a lasciare te!"
Una frase pronunciata con il sorriso in bocca, vestita da battuta, ma che considero armata della peggior specie di ostilità, un'ostilità condita di fastidio per il mio modo di intendere la vita...
Questa frase torna alle mie orecchie ogni giorno ed è riuscita a rendermi malinconica, forse perché è stata pronunciata da uno della mia famiglia, uno quasi coetaneo. Ciò che mi rende triste è la cattiveria che nasconde, neanche tanto bene, una frase del genere. Il credere che ci sia un tipo di vita per ogni età e che le alternative ad un tipo di vita per la mia età siano catalogabili come stranezze appartenenti all'adolescenza.
Io non credo in questo, non credo che ci siano solo poche vite possibili, credo nella molteplicità, nella curiosità, nelle sfumature ed allora perché questa frase mi risuona nelle orecchie?
Forse perché è spietata e così poco attenta all'umano sentire.
La solarità, il buon umore, il cercare di coltivare i propri interessi, crederci, sono spesso stati d'animo catalogati nella sfera dell'adolescenza. Continuo a chiedermi perché, ebbene sì, continuo a chiedermi perché il mio modo di essere a volte susciti fastidio in alcune persone, un fastidio condito di ostilità che mi porta ad ascoltare alla mia tenera età di 36 anni questa frase:
"Tu vuoi fare l'adolescente, ma ricordati che sarà l'adolescenza a lasciare te!"
Una frase pronunciata con il sorriso in bocca, vestita da battuta, ma che considero armata della peggior specie di ostilità, un'ostilità condita di fastidio per il mio modo di intendere la vita...
Questa frase torna alle mie orecchie ogni giorno ed è riuscita a rendermi malinconica, forse perché è stata pronunciata da uno della mia famiglia, uno quasi coetaneo. Ciò che mi rende triste è la cattiveria che nasconde, neanche tanto bene, una frase del genere. Il credere che ci sia un tipo di vita per ogni età e che le alternative ad un tipo di vita per la mia età siano catalogabili come stranezze appartenenti all'adolescenza.
Io non credo in questo, non credo che ci siano solo poche vite possibili, credo nella molteplicità, nella curiosità, nelle sfumature ed allora perché questa frase mi risuona nelle orecchie?
Forse perché è spietata e così poco attenta all'umano sentire.
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