A volte i lavori detestati nel passato tornano utili nel presente. Ricordo quel giorno in cui cominciai a lavorare come segretaria in uno studio legale, un prestigioso studio associato nel centro di Roma, dove in realtà gli associati comprendevano una sola persona, il grande e presuntutoso uomo 34enne o giù di lì, ultra benestante e fastidiosamente snob come molti purtroppo possono essere...
Ricordo ancora il colloquio di assunzione dove il bisogno di un immediato mezzo di sostentamento mi aveva fatto recitare la parte della professionista desiderosa di crescere nell'ambito mondo degli studi legali. La mia parte era stata recitata magistralmente e in cambio mi aveva dato l'onore di partecipare alla farsa degli avvocati presuntuosi, rampolli di famiglie che tramandano la fede nella professione, ma soprattutto la loro stronzaggine, di generazione in generazione.
Al colloquio, tra le mie credenziali, erano stati valutati con lode il mio ottimo inglese, la mia esperienza nel lavoro in team e nei rapporti interpersonali. Peccato che poi nei mesi a venire l'inglese e tutte le mie altre caratteristiche mi servissero solo a bucare fogli e ad ordinarli in colorati fascicoli. Ma il mio spirito di adattamento mi aiutò anche questa volta, tra un buco nei fogli e una capata alle poste per spedire raccomandate, osavo allietare le mie giornate cominciando a scrivere quel libro che a breve vedrà la luce in libreria.
Olè, olà.
Ma quello che volevo dire, in realtà, è che l'aver maneggiato tutte quelle pratiche legali, molte delle quali trascritte da me al computer, mi ha dato informazioni che mi stanno tornando utili per un lavoro biografico di cui mi sto occupando. Naturalmente non si tratta di autobiografia... lungi da me. E naturalmente questo lavoro non vedrà mai una libreria, per fortuna.
zzz zoe