Ho cominciato il mio primo lavoro su commissione. Sono giorni che cerco di entrare nella testa di un uomo, l'ho fatto già altre volte ma questa volta si tratta di un uomo reale, in carne ed ossa, che mi ha chiesto di scrivere la sua storia.
L' esperienza di per sé mi affascina ma è difficile, non mi sento libera di creare, ho troppi paletti intorno e la storia che lui mi sta raccontando ha dei risvolti drammatici molto forti. Se scavo troppo a fondo potrei ferirlo; io sono così introspettiva quando scrivo e non vorrei cadere nella tentazione di psicanalizzarlo. Non è questo che mi ha chiesto, dovrei riuscire ad assumere un distacco giornalistico dei fatti, ma andare nel profondo è più forte di me.
Altra generazione, altra sensibilità, altre esperienze... queste sono le ragioni per cui ho accettato e queste sono le ragioni per cui ho più difficoltà ad entrare nella sua testa. Il punto è che forse non dovrei entrare nella sua testa, dovrei limitarmi a raccontare i fatti come un semplice narratore a cui viene dato un copione da leggere.
La chiave qual è?
zzz zoe