UN FILM DELIZIOSO
SHORTBUS
Il regista ha creato questo gioiellino, sessualmente esplicito, che ha il merito di non sfiorare mai la volgarità. Questo progetto è interessante per molti aspetti, primo fra tutti il regista ha sviluppato la sceneggiatura organizzando dei workshop intensivi con gli attori. Il film è il risultato di un work in progress, durato due anni, che ha creato una vera alchimia tra regista-autore, attori e troupe... con molta fatica e basso budget; per i curiosi John Cameron Mitchell
giovedì, dicembre 21, 2006
lunedì, dicembre 18, 2006
lunedì, dicembre 11, 2006
venerdì, dicembre 08, 2006
RIFLESSIONI AD ALTA VOCE
Un giro tra gli stand della Fiera Più Libri di Roma, un primo pensiero scorre veloce ed è: ammazza quanti libri.
Parole, parole, montagne di parole che gli editori fanno fatica a vendere. E quanti libri si somigliano, idee ripetute all'infinito, strategie di marketing ripetute all'infinito, cavalcare l'onda vincente finchè è possibile.
Chiacchiero con gente del settore conosciuta nell'ultimo anno, percepisco menti sveglie attirate dal precipizio della disillusione.
E' difficile, è tutto molto difficile, ci siamo scelti un mestiere difficile ma dentro di me cresce una sensazione, l'idea che manchi qualcosa, che il mondo editoriale abbia bisogno di rigenerarsi, di re-inventarsi.
Penso ai giovani autori che aspettano anni prima di riuscire a pubblicare e che poi si trovano a dover promuovere un lavoro già vecchio, magari mentre si è impegnati a scrivere un nuovo libro. Energie disperse che potrebbero confluire in altro modo. Penso al concetto di working in progress e un'idea si fa spazio nella mente... cos'è che mi affascina più di tutti?
Il processo creativo o la creazione in sè?
Continuo la mia riflessione in silenzio...
zzz zoe
Parole, parole, montagne di parole che gli editori fanno fatica a vendere. E quanti libri si somigliano, idee ripetute all'infinito, strategie di marketing ripetute all'infinito, cavalcare l'onda vincente finchè è possibile.
Chiacchiero con gente del settore conosciuta nell'ultimo anno, percepisco menti sveglie attirate dal precipizio della disillusione.
E' difficile, è tutto molto difficile, ci siamo scelti un mestiere difficile ma dentro di me cresce una sensazione, l'idea che manchi qualcosa, che il mondo editoriale abbia bisogno di rigenerarsi, di re-inventarsi.
Penso ai giovani autori che aspettano anni prima di riuscire a pubblicare e che poi si trovano a dover promuovere un lavoro già vecchio, magari mentre si è impegnati a scrivere un nuovo libro. Energie disperse che potrebbero confluire in altro modo. Penso al concetto di working in progress e un'idea si fa spazio nella mente... cos'è che mi affascina più di tutti?
Il processo creativo o la creazione in sè?
Continuo la mia riflessione in silenzio...
zzz zoe
Iscriviti a:
Post (Atom)